Piano di collaborazione economico-politica tra gli Stati
Uniti e i Paesi latino-americani, proposto dal presidente J.F. Kennedy e
adottato da tutti gli Stati membri dell'OAS (Oranizzazione degli Stati
Americani) ad eccezione di Cuba il 17 agosto 1961. Il piano, che avrebbe dovuto
coordinare le attività dell'OAS, della Commissione economica per
l'America Latina, dell'ONU (ECLA) e della Banca internazionale di sviluppo,
prevedeva un aiuto finanziario non inferiore a 20 miliardi di dollari per un
primo periodo di dieci anni, coperto in gran parte dagli Stati Uniti, mediante
finanziamenti pubblici e privati, integrati dall'intervento di vari Enti
internazionali. Da parte loro, le Repubbliche latino-americane dovevano
impegnarsi ad attuare coraggiosi programmi di riforma economico-sociale.
L'
A., sottoscritta a Punta del Este (Uruguay), non ebbe vita facile, per
l'opposizione sia della destra e dei gruppi monopolistici statunitensi insediati
nei vari Paesi latino-americani, sia delle oligarchie conservatrici
sudamericane, ostili a ogni cambiamento che ne intaccasse i privilegi secolari,
nonché per l'opposizione delle correnti progressiste più avanzate.
Latino-americani e Statunitensi si addossarono reciprocamente le
responsabilità del fallimento del piano, esplicitamente riconosciuto dal
presidente Nixon nel 1969.